Rai Mediaset La7 Nove e le compravendite Vip
Siamo generazioni affette da dipendenza dei canali tv, tanto quanto le antecedenti alla nostra, per i canali radio, ed ancor prima, per velie e vespri in case dei vicini e parenti.
C’è chi segue l’attore o il cantante preferito, o festival musicali e concerti, o programmi d’attualità, o telegiornali, o invece gossip dei Talk show, o quiz a premi, ma anche sceneggiati / fiction a puntate, o film nazionali ed internazionali.
Una vasta gamma di programmi televisivi mirati a varie fasce di pubblico, ci propone a tutte le ore di tutti i giorni, via tv o via web, i propri “cavalli di battaglia” e noi ne veniamo catturati a vita.
Facciamo inconsapevolmente parte di una massa di pedine pilotata nella scacchiera audience, la quale fa ingrossare la grande fetta di pubblicità abbinata ai programmi tv.
Per sopravvivere in alto audience con tanti utenti attivi, ogni canale deve avvalersi di validi “anchorman” sulla cresta dell’onda, per ogni tipologia di argomenti. É tutto un gioco di spostamenti da un programma all’altro, da una rete all’altra, con contratti appetibili a scadenza, non rinnovati per fornire alternative giovanili, ma anche per offrire grandi personaggi alla concorrenza.
Furono importanti gli spostamenti dalla Rai alla Fininvest poi Mediaset degli storici divi Mike Bongiorno, Corrado, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Paolo Bonolis, Maurizio Costanzo, Fiorello, Alberto Castagna, Barbara D’Urso (forse in ritorno Rai), Bianca Berlinguer, Alessandro Cecchi Paone, Rita dalla Chiesa, Maria Teresa Ruta.
Altri conduttori di passaggio e ritorno Rai, furono Enrica Bonaccorti, Raffaella Carrà, Amadeus, Pippo Baudo, Roberta Capua, Milly Carlucci, Lorella Cuccarini, Fabrizio Frizzi, Loretta Goggi, Claudio Lippi.
Altri personaggi di punta passarono da Mediaset alla Rai quali Cristina Parodi, Paola Perego, Gigi Sabani, Tiberio Timperi, Simona Ventura, ma anche Mara Venier ha fatto qualche passaggio Mediaset, se pur quasi sempre in Rai.
Adesso sono altrettanto clamorosi i passaggi di conduzione alla Discovery Italia, fondata il 1 settembre del 1997, (Gruppo Warner Bros), con programmi gratuiti quale Nove (con esordio il 1 febbraio 2015), (nato dal canale Deejay tv ceduto dal Gruppo editoriale Espresso a Discovery Italia).
Emergono i presentatori ex Rai quali a Fabio Fazio, Gabriele Corsi, Maurizio Crozza, Max Giusti, ed ex Rai ed ex Mediaset Daria Bignardi, ed i prossimi saranno gli ex Rai Amadeus e probabile anche Fiorello.
Per la7 tra i più noti conduttori passati dalla ex Rai Licia Colò (anche ex tv 2000), Giovanni Floris, Massimo Giletti (ritornato in Rai), Lilli Gruber, Enrico Mentana (ex Rai e ex Mediaset), Myrta Merlino.
Le motivazioni di cambio rete televisiva quali sono? Soprattutto di portafoglio, perché nessuno lascia la via vecchia sicura e nota, per una nuova incerta e di guadagno inferiore. Siamo tutti opportunisti se si tratta di denaro, se pur sudato con onesto lavoro professionale.
C’è chi aggiunge motivi politici o di richieste non accolte, ma fatto sta che occorre sempre rinnovare i conduttori per ringiovanire i programmi e non tediare il pubblico.
Quando scadono i contratti o cambiano i direttori di rete, è giusto cambiare anche il comando al timone di una nave televisiva, (nonché squadre di manutenzione), come cambia spesso al “Festival di Sanremo” per evitare clientelismi nella scelta dei concorrenti in gara. Ultimamente si è lasciato troppo fare ad Amadeus che ha si fatto audience in 5 anni consecutivi, ma a discapito della qualità delle canzoni, dando troppo spazio a rap, trap e disco commerciale giovanile.
Ma il pubblico seguirà i suoi beniamini, dato che le tv minori rispetto alla Rai, devono ancora farsi conoscere? Alcuni si, altri seguono i programmi vecchi già collaudati, ma con nuovi presentatori, o rimangono affascinati e fedeli a nuovi programmi e nuovi palinsesti, fruibili anche via web, non solo tramite tivù.
Ormai ci sono fin troppi canali da scegliere, a cui rimanere ancorati da fan, indipendentemente da chi li conduce.
70 anni di televisione italiana non sono pochi. Ecco a seguire una cronistoria di quanto è accaduto alle emittenti televisive e di conseguenza nelle case degli italiani.
Son trascorsi oltre 70 anni dalla prima trasmissione televisiva, avvenuta il 3 gennaio 1954 da Milano della Radiotelevisione italiana, (prima trasmissione radiofonica avvenne il 6 ottobre 1924 con Unione Radiofonica italiana, quale prima stazione radio a Roma).
Seguirono le trasmissioni di programmi in analogico ed in seguito digitale terrestre con i canali Rai 2(4 novembre 1961), Rai 3 (15 dicembre 1979), l’internazionale Rai Italia (1 gennaio 1992), Rai sport (1 febbraio 1999), Rai news 24 (26 aprile 1999), Rai movie (1 luglio 1999), Rai premium (31 luglio 2003), Rai Yoyo (1 novembre 2006), Rai gulp (1 gennaio 2007), Rai 4 (14 luglio 2008), Rai storia (2 febbraio 2009), Rai scuola (19 ottobre 2009), Rai 5 (26 novembre 2010), l’internazionale Rai World Premium (6 maggio 2013), Rai 4k (30 giugno 2016).
Con le creazioni delle società Fininvest (21 marzo 1975 a Roma) e Mediaset (15 dicembre 1993 a Milano), crescono di impotenza le tv commerciali con ampia gamma di canali e programmi concorrenziali alla tv di Stato.
La pioniera commerciale Fininvest fu Canale 5 nel 11 novembre 1980 (ex Telemilano 58 fondata da Fininvest 7 settembre 1978 da Telemilano acquisito da Telemilanocavo di Giacomo Properzi Alceo Moretti e Pierfranco Faletti, trasmesso dal 24 settembre 1974).
Seguì la messa in onda di Italia 1, acquisito dalla Rusconi a dicembre 1982 (nato il 3 gennaio 1982).
Scese in campo Retequattro, acquisito da Arnoldo Mondadori editore nel 1984 (nato il 4 gennaio 1982).
Arrivò l’ora anche della La7, il 24 giugno 2001 (ex TMC Telemontecarlo nato il 5 agosto 1974).
Videro la luce analogica, ed in seguito digitale anche i canali Mediaset: Boing 20 novembre 2004, Iris 30 novembre 2007, La5 12 maggio 2010, Mediaset extra 26 novembre 2010, Italia2 4 luglio 2011, Cartoonito 22 agosto 2011, Tgcom24 28 novembre 2011, Topcrime 1 giugno 2013, 20 3 aprile 2018, Focus 17 maggio 2018, Cine34 20 gennaio 2020, Twentyseven 17 gennaio 2022.
Il Digitale terrestre scese in campo dal 2003, ma con passaggio da transizione ad effettivo da analogico nel 2012, mentre le trasmissioni in alta definizione HD esordirono dal 2007, la SmartTvmultifunzione per digitale terrestre e satellitare, con connessioni ad internet, ed ai moderni smartphone, tablet e notebook, diventa disponibile all’acquisto il 20 dicembre 2016.
É ormai invece un oggetto d’arredamento il decoder tv, per la visione dei canali trasmessi via digitale terrestre e satellitare: era indispensabile per la visione dei canali digitali, (di basilare importanza in vasta gamma di marche compatibili con le tv e i segnali in SD e in HD e le schede a pagamento Mediaset Sky e Tivùsat gratuita, ora in versione ultra hd gold): è ormai integrato nei più moderni televisori Smart tv.
Rai Sat sperimenta dal 29 gennaio 1990 le prime trasmissioni in Satellitare, ne seguirono le piattaforme sarellitari a pagamento tra le quali Sky Italia, 31 luglio 2003 (fusione di Stream Tv e Rele+ digitale), (visibile in Italia, Città del Vaticano e San Marino), nel settembre 2008 nacque Tivu srl (società italiana partecipata Rai Mediaset Telecom Italia Associazione tv locali e Aeranti-Corallo), mentre TivùSat fu fondata il 31 luglio 2009 quale piattaforma satellitare gratuita (visibile in Europa).
La Rai on demand e streaming esordi come programmi televisivi gratuiti nel web nel 2005, Rai.tv il 9 gennaio 2007 trasmissione web programmi, Rai sbarca in YouTube nel 2014 (prima tramite Rai next fondata il 3 giugno 1999), Rai.it diventa Raiplay (12 settembre 2016), (visibili in Italia, Città del Vaticano e San Marino, con anche i canali Euronews, San Marino RTV, Camera dei Deputati tv, Senato della Repubblica Tv), RaiplayRadio fu attivato nel dicembre 2017.
Mediaset infinity dal 17 gennaio 2023 è in streaming in HD con programmi televisivi gratuiti nel web (da Rivideo 15 luglio 2007 poi Videomediaset dal 2010, poi Mediaset.it il 7 ottobre 2015 Video on demand dal 29 marzo 2017, Mediaset play dal 5 luglio 2018, Mediaset play cult dal dicembre 2018, Mediaset play remix dal settembre 2019, dirette web e YouTube dal 14 gennaio 2020, da Mediaset play e Infinity tv il 2 dicembre 2020 nasce Mediaset infinity e il 5 marzo 2021 Infinity+con servizio streaming).
Tra tutte le piattaforme disponibili emerge ad ampio raggio Amazon Prime Video la quale dal 2015 distribuisce film e serie tv in abbonamento a pagamento (nata nel 7 settembre 2006 come Amazon Unbox, poi nel 2008 Amazon Video on Demand nel 2011 in Amazon Instant Video, dal 2013 Amazon Studios).
Una piccola nota critica va alla Rai che dal 1954 non ha ancora abolito il canone Rai, (per possesso di dispositivo atto a vedere i canali televisivi), a pagamento facoltativo con sanzioni e more, pur trasmettendo da sempre pubblicità come le tv commerciali, (con alcune esenzioni per reddito ed età avanzata), abbassandolo un po’, ma imponendolo obbligatorio a rate in bolletta della luce dal 2016.
É arrivata l’ora di abolirlo completamente.
Buona tv a tutti cari “tele e web dipendenti”, ma forse un po’ di incremento delle uscite all’aria aperta e alla socialità, ci farebbe molto bene, sia al fisico che alla mente, piuttosto che restare sempre aggiornati ogni minuto a ciò che succede nel mondo.
Simona Bellone
Artist – Art & Press Editor – History Keeper
Pres. Ass.ne culturale caarteiv
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Millesimo (SV)