LA STORIA SCONOSCIUTA DEL RIONERESE LEOPOLDO SAVERIO VACCARO. EMIGRATO NEGLI USA FU CHIRURGO, SCIENZIATO E TRA I PIONIERI DELLA RICOSTRUZIONE ITALIANA DOPO LA 1° GUERRA MONDIALE

Francesco Preziuso di Francesco Preziuso Mag22,2024

Quando si parla della storia di Rionero e con essa dei tanti “figli illustri” di questa cittadina che si sono brillantemente distinti in svariati ambiti nel corso delle varie epoche storiche passate portando alto il nome di Rionero a livello nazionale ed oltre accade quasi sempre che, nel sapere e nella conoscenza storica collettiva, emergono come sempre i nomi, ormai noti, di figure emblematiche e di rilievo divenute nel corso dei secoli simboli indelebili della storia di questa città come il religioso, patriota e martire della Repubblica Napoletana Michele Granata (1748-1799), l’agronomo ed economista Luigi Granata (1776-1841), il poeta Vincenzo Maria Granata (1828-1911), il magistrato e politico Giustino Fortunato senior (1777-1862), lo storico e politico Giustino Fortunato junior (1848-1932) tra i massimi esponenti del Meridionalismo tanto da guadagnarsi l’appellativo di “padre della Questione Meridionale”, il capo indiscusso delle bande brigantesche del Sud-Italia Carmine Crocco (1830-1905) definito il “Generale dei Briganti”, lo storico e politico Raffaele Ciasca (1888-1975), il politico, storico, saggista ed ingegnere Giuseppe Catenacci (1893-1975), il Generale del Regio Esercito Italiano Giuseppe Pennella (1864-1925), il Generale e Vice Comandante Nazionale dell’Arma dei Carabinieri Aurelio Cappiello (1898-1962), l’Ufficiale Medico del Regio Esercito Italiano Arcangelo Mennella (1858-1929), il Generale di Corpo d’Armata del Regio Esercito Italiano Nicola Russo (1897-1959), il Capitano del Regio Esercito Italiano Michele D’Angelo (1868-1912), lo storico, scrittore, poeta e critico letterario Michele Rigillo (1879-1958) ed il campione del mondo di pugilato Raffaele Giordano (1905-1993) in arte Young Corbett III.

In tutta questa foltissima lista di nomi di rioneresi illustri del passato ci sono alcune di queste figure emblematiche della storia di Rionero, su tutti Giustino Fortunato jr., Carmine Crocco e negli ultimi tempi anche Giuseppe Catenacci (la cui figura è stata doverosamente riportata in auge solo da
alcuni anni grazie all’intolazione alla sua memoria del locale Archeoclub del Vulture fondato nel 2021 e presieduto dal giovane storico rionerese Dott. Antonio Cecere), la cui memoria e l’importante ed eccellente operato da essi profuso in vita terrena è costantemente ricordato e tramandato di generazione in generazione attraverso l’intitolazione di enti ed associazioni culturali, la promozione e l’organizzazione continua di importanti manifestazioni, iniziative, eventi e convegni mentre, al tempo stesso, ci preme purtroppo evidenziare come tante altre personalità, anch’esse di notevole rilievo e di certo non di minore importanza, come i vari Michele Granata, Luigi Granata, Vincenzo Maria Granata, Raffaele Ciasca, Giustino Fortunato senior, Giuseppe Pennella, Aurelio Cappiello, Nicola Russo, Michele D’Angelo, Arcangelo Mennella e Michele Rigillo vengono ricordate poco o nulla visto che, dalla loro dipartita fino ai giorni d’oggi, a parte l’intitolazione alla loro memoria di qualche strada, l’erezione di qualche monumento e l’intitolazione di un plesso scolastico (come nel caso di Michele Granata), non è stato fatto praticamente nulla in termini di eventi, iniziative e convegni per onorarne la memoria e soprattutto per diffonderne l’opera profusa, da ognuno di essi, nel proprio specifico ambito.
Tra le personalità più ricordate e quelle meno ricordate ci sono, al tempo stesso, anche tante altre personalità di grande rilievo ed importanza della storia passata di Rionero le cui storie sono addirittura ad oggi totalmente sconosciute e, una tra tutte queste, è senza ombra di dubbio quella di Leopoldo Saverio Vaccaro

che, nato a Rionero alla fine del 1800 ed emigrato negli Stati Uniti d’America in età adolescenziale agli inizi del 1900, si affermò brillantemente proprio negli “States” come medico chirurgo, scienziato nonché tra i principali pionieri che si impegnarono nella raccolta fondi mirata alla ricostruzione dell’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale tanto che, questo suo notevole impegno profuso nella ricostruzione italiana post primo conflitto mondiale, gli valse il conferimento prestigioso di una lusinghiera decorazione.

Leopoldo Saverio Vaccaro nacque a Rionero il 2 Febbraio 1887 in una famiglia rionerese di umili origini con il padre Giovanni Battista Vaccaro di professione sarto e la madre Maria Rachele Laus casalinga.
Trascorse nella “sua” Rionero gli anni dell’infanzia e della prima adolescenza completando sia gli studi di Scuola Elementare e sia quelli di Scuola Media ed in seguito, vista la situazione di notevole difficoltà economica che attanagliava la
sua famiglia ed in generale il contesto della
Rionero dell’epoca, nel 1902 all’età di 15 anni emigrò con i suoi familiari negli Stati Uniti d’America stabilendosi presso la città di Filadelfia dove proseguì ottimamente gli studi liceali diplomandosi nel 1906 per poi iscriversi alla nota e prestigiosa University Medico-Chirurgical Collage di Filadelfia.

Nel 1912 sposò Pierina Chiera (originaria di Palermo e sorella del noto archeologo e scrittore Edoardo Chiera scolpitore delle famose tavolette d’argilla di Nuzi) dalla quale ebbe poi i tre figli Giovanni, Enrico e Leopoldo junior.

Dopo aver perfezionato gli studi e la sua formazione medica presso la già citata University Medico-Chirurgical Collage di Filadelfia si laureò nel 1916 ed iniziò la sua professione medica lavorando presso la prestigiosa e famosa azienda chimica statunitense della “Eleuthère Irènèe du Pont de Nemours and Company” con sede nella città di Wilmington, prestò servizio nella Guardia Nazionale del Delaware e si recò spesso in varie nazioni dell’America Latina ed in modo particolare in Cile per compiere molteplici studi e ricerche in ambito medico.

Con la sua carriera in ambito medico sempre più in forte ascesa si prodigò, nel periodo compreso tra la fine degli anni dieci e gli inizi degli anni venti del secolo scorso, anche per la ricostruzione della “sua” Italia fortemente devastata dalla Prima Guerra Mondiale impegnandosi notevolmente nella raccolta di circa un quarto di un milione di dollari per la riabilitazione del Paese appena uscito dal primo conflitto bellico mondiale e proprio questo suo notevole impegno profuso gli valse, nel 1921, la nomina prestigiosa a Cavaliere della Corona d’Italia.

I lusinghieri risultati ottenuti in ambito professionale gli consentirono di entrare a far parte del rinomato ed autorevole staff del Pennsylvania Hospital di Filadelfia e fu inoltre chiamato a dirigere la Facoltà di Medicina dell’Università della Pennsylvania con sede sempre a Filadelfia.
Oltre alla sua attività di medico chirurgo e scienziato lo stesso Vaccaro pubblicò anche varie argomentazioni sia di genere medico e sia storico nutrendo inoltre un forte interesse accademico per Leonardo da Vinci.

Tra le pubblicazioni più importanti di Leopoldo Saverio Vaccaro merita una particolare menzione quella pubblicata nel Gennaio 1929 sul famoso quotidiano italo-americano La Libera Parola e in questo articolo riguardante la delicata tematica della “americanizzazione” lo stesso Vaccaro specificava, nel contenuto dell’articolo, come “Gli ideali predicati dal maestro dell’americanizzazione non coincidono con l’atteggiamento del capobanda, del sindacalista indigeno, del compagno di lavoro, il quale, pur costretto economicamente a lavorare con lo straniero, non lo vorrebbe volontariamente come vicino. Teoria e pratica non sono sinonimi”.

Lo stesso Vaccaro fu descritto come un “portavoce della comunità” dallo storico Richard A. Verbero in un capitolo dal tema “Gli italiani del sud di Filadelfia negli anni ’20” contenuto nel libro di Allen Freeman Davis e Mark H. Haller dal titolo “The Peoples of Philadelphia: A History of Etnic Groups and Lower-class Life: 1790-1940”.

Durante la sua lunga e prestigiosa carriera di medico e scienziato Vaccaro ottene anche altre onorificenze e decorazioni al merito tra cui la Laurea ad Honorem in Medicina presso l’Università La Sapienza di Roma che si aggiunse a quella già menzionata di Commendatore e Cavaliere della Corona d’Italia ottenuta nel 1921.

Leopoldo Saverio Vaccaro si spense all’età di 76 anni in data 11 Gennaio 1963 presso la cittadina di Lower Merion situata nella contea di Montgomery nello Stato della Pennsylvania e la salma fu poi tumulata presso il cimitero della limitrofa cittadina di Bala Cynwyd sita anch’essa nella contea di Montgomery nello Stato di Pennsylvania.

Ad oltre 60 anni dalla sua morte il ricordo di questa eccellente personalità, quale fù appunto Leopoldo Saverio Vaccaro, è ancora molto vivo negli Stati Uniti d’America mentre, sempre in merito a ciò, ci preme purtroppo rammendare con sommo dispiacere come nella “sua” Rionero, ad oggi, quasi nessuno conosce la storia di questo grande uomo che, partito in giovane età con la sua famiglia da Rionero alla volta dell’America alla ricerca di un futuro migliore, si affermò con grandissimo successo negli Stati Uniti d’America come abile medico chirurgo e valido scienziato.

Ci auspichiamo che, proprio attraverso il vasto contenuto di questa documentata e dettagliata ricerca storica che ha riportato alla luce la storia sconosciuta di questo “figlio illustre” di Rionero brillantemente affermatosi Oltreoceano, la città di Rionero possa tributargli, alla sua memoria, il giusto riconoscimento che merita magari mediante la promozione di qualche evento ed iniziativa culturale mirata in maniera specifica a far conoscere e soprattutto a valorizzare maggiormente la figura di questa insigne personalità.

Francesco Preziuso

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