Cucina mediterranea
Insetti Carne sintetica e Fast food in match contro la Cucina Mediterranea

Se si trattasse di un mach calcistico, le formazioni sarebbero:

Squadra Esotica:

  • Cavallette – Grilli – Scorpioni – Formiche – Tarantole – Termiti – Vermi – Carne sintetica – Hamburger – Patatine fritte – Coca-cola
  • In panchina: Larve di mosca – Larve del legno – Sprite – Fanta – Masala
  • Allenatori: Wisky Cheddar e Burro di arachidi

Squadra Mediterranea: 

  • Carne – Pesce – Uova – Latte – Formaggi – Verdure – Olio d’oliva – Semola – Polenta – Riso – Frutta
  • In panchina: Carcadè – Camomilla – Aromi – Burro di latte – Frutta secca
  • Allenatori: Vino Aglio e Cipolla

La vittoria schiacciante per gusto e qualità sarebbe:

ESOTICA 0 MEDITERRANEA 10 

La nostra cucina mediterranea rinomata in tutto il mondo, ricca e variegata di salutari vitamine e proteine, e base di studio per la longevità dei nostri centenari, avrà lunga vita di tradizione e sopravvivenza, in questi decenni di sperimentazione e contaminazioni ideologiche e gastronomiche di nazioni estere.

Fast Food

Il primo imperante ostacolo alla diffusione di una sana alimentazione mediterranea, lo rappresentano i fast food americani, i quali ci propinano panini a lunga conservazione con carni abbrustolite su piastra, salse con additivi e conservanti, patatine fritte, bibite gasate e corrosive.

Ricordo che Claudio Villa il 20 aprile 1986 aveva organizzato una manifestazione in Piazza di Spagna contro i fast food a Roma, insieme a Giulia Radino e Giorgio Bracardi. Come sarebbe bella la nostra Italia ricca solo di ristoranti tipici di gastronomia italiana, senza tutto il contorno di etnie estere? Ma del resto, come esportiamo la nostra cultura italiana nel mondo, il contraccolpo è subirne la contaminazione nel nostro territorio, per par condicio.

Naturalmente quando si ha fretta per un lavoro od una gita organizzata, si apprezzano questi cibi, pronti in breve tempo e a basso costo, con qualche variante standard di scelta.

Un tempo, quando c’era poco tempo per pranzare, in pausa scuola o lavoro, si risparmiava con il salutare panino portato da casa: pane casereccio impastato a casa con all’interno una frittata, o una fettina impanata con bietole o spinaci rosolati in padella, o tonno e olive, o affettati, o pomodoro olio e sale, o marmellata e confetture varie, …

Il paragone fra un fast food americano e un pranzo o una cena a base di cucina mediterranea, è improponibile. La varietà della nostra gastronomia tricolore e la  gustosità, sono uniche, nonché sono salutari i prodotti da coltivazioni ed allevamenti a norma di legge.

A pari merito, se una persona per un anno si ciba solo di hamburger americani patate fritte e Coca-Cola, accuserà problemi di fegato e di sovrappeso per carboidrati e acidi corrosivi, mentre se lo fa con verdure carne pesce uova latte… di dieta meduterranea cucinati in modo salutare, ne avrà giovamento ed energia senza problemi.

Insetti

Un’altra spina nel fianco gastronomico, la rappresentano gli insetti, piatti di cultura asiatica, non certo occidentale. Siamo tutti abituati a mangiare un buon piatto di pasta, o carne e pesce, nonché formaggi, salumi, verdure e frutta: una tradizione secolare in cui ci riconosciamo, con varianti vegetariane e vegane, ma sempre con esclusione degli insetti.

Anche in tempi di guerra e carestie, i nostri avi hanno mangiato gatti o cani o topi, in carenza di altro cibo, ma mai hanno cucinato gli insetti di facile reperibilità.

Il controllo sanitario degli alimenti a norma, prevede da regolamento una scadenza per ogni confezione di cibo, per evitare che ad esempio le farine si deteriorino, producendo farfalle, e che i formaggi fermentino con i vermi. (Il formaggio tipicamente sardo con i vermi, ad esempio, è vietato per legge).

Se fosse stato già valutato che la qualità degli insetti fosse stata al pari degli altri alimenti di origine animale, questi divieti normativi non sussisterebbero.

In effetti, le proteine scarne contenute negli insetti non sono assolutamente paragonabili al quantitativo di qualità contenuto nelle carni. 

Anzi, il rosso cocciniglia in alte dosi è nocivo, il carapace provoca infiammazioni intestinali. Gli insetti quindi non possono sostituire la carne: sono assenti gli amminoacidi essenziali, nonché la chitina interferisce con l’assorbimento delle sostanze.

La chitina è un carboidrato complesso, componente dell’esoscheletro degli insetti: una fibra che può non essere completamente digerita dal corpo umano, e può interferire, in qualità di fibra insolubile, con l’assorbimento di alcuni micronutrienti. Non è da sottovalutare il fatto che esistono anche sostanze antinutritive quali i fitati e gli ossalati: riducono l’assorbimento di minerali basilari per una buona salute, quali calcio, zinco, manganese, ferro e magnesio.

Ragionate sul fatto che il 33% degli insetti contiene chitina (indigeribile e provoca allergie), il 33% intestini (contenenti feci non separabili), il 33% muscoli con proteine di scarsa qualità e senza amminoacidi essenziali (quali lisina e acido glutammico).  

Inoltre gli insetti possono provocare allergie alimentari, dovute a contaminazione da pesticidi impiegati in allevamento degli stessi, o al contenuto di sostanze tossiche e antinutritive, come sopracitato. Le reazioni potrebbero essere simili a quelle di allergia ai crostacei e agli acari della polvere, dato che noi occidentali non siamo abituati da generazioni ad ingerire e digerire insetti, come invece fanno da sempre gli asiatici.

Oltretutto le etichette devono essere lette bene, perché una confezione colorata attraente può nascondere il nome scientifico degli insetti contenuti negli alimenti. Trovarci a consumare cibi esotici dal gusto appetibile, può causare seri problemi alla nostra salute di popolazione occidentale, abituata da secoli alla dieta mediterranea che ha comunque generato ultracentenari in buona salute.

Conseguente a tali ragionamenti, non può mancare la riflessione sul fatto che gli insetti debbano essere allevati in campi senza l’uso di pesticidi e i laboratori di cucina asiatici che li cucinano debbano essere sempre igienizzati al pari delle nostre cucine italiane per la dieta mediterranea. Sottolineo che in Asia prolificano le vendite di animali selvatici senza controllo medico, quindi inconsapevoli di trasmissioni di malattie da animali ad umani: una normativa sanitaria internazionale dovrebbe eguagliare i limiti con doveri imposti, equiparati alla legge europea ed italiana.

Da far notare il fatto che gli asiatici usano nella propria cucina fin troppe spezie piccanti (in Asia le spezie piccanti sono molto più potenti delle nostre europee, come anche ad esempio in Messico e Cile), nocive a noi occidentali non abituati a digerirle, causandoci infiammazioni croniche ed effetti collaterali allo stomaco e all’intestino. Anche l’uso della soia ovunque e in varie forme in Asia, può causare dissenterie croniche agli allergici, al pari del lattosio che si vuole evitare per lo stesso motivo, non più digeribile in assenza di enzimi soprattutto in età adulta.

Carne sintetica

Infine, altra “nota dolente” che vuole imporsi nel mercato gastronomico internazionale, è la carne sintetica, creata in laboratorio, la quale per ora ha alti costi di laboratorio e nessuna regolamentazione specifica in merito.

In America, prima della degustazione di hamburger creati a laboratorio, fanno firmare una dichiarazione di accettazione degli effetti collaterali che si potrebbero verificare nei 20 anni successivi.

In USA e in Singapore l’hanno commercializzata prima dei test necessari sugli umani: chissà quindi se gli effetti collaterali saranno solo bollicine cutanee o vomito… o molto peggio come accaduto per la mucca pazza”.

È da riflettere sul fatto che se la carne sintetica prenderà posto nei nostri supermercati, significherebbe tramutare tutti gli animali di allevamento, in esseri viventi liberi di circolare a loro piacimento in totale caos di prolificazione selvaggia.

In effetti, tanti allevatori perderebbero un lavoro di sostentamento economico, nonché tale ipotetico evento causerebbe il fallimento della gastronomia italiana e mondiale: tanto personale dipendente verrebbe licenziato e ci sarebbero molti disoccupati in più di oggi, in ogni settore collaterale collegato, (audiovisivo, industriale, gastronomico, agricolo…).

Assurdo è anche costringere la gente a diventare tutta vegetariana o vegana, dato che tutto si ridurrebbe a panini stile hamburger di carne sintetica macinata, salsicce e sugo alla carne: se pur a quanto dicono con stesso gusto di carne, sia per cellule coltivate in brodo di sostanze chimiche in laboratorio, sia da cellule di animale allevato vivo e macellato. Sinceramente sono molto più gustosi e profumati un arrosto di maiale o un coniglio cotti in tegame con burro rosmarino aglio alloro olive e patate, piuttosto che i soliti hamburger ricchi di conservanti con sottilette cheddar e polpette impanate ai corn flackes di stile americano.

Non è da sottovalutare il fatto che, prima che tale carne sia acquistabile dal ceto medio e povero degli italiani, ci vorrà ancora almeno mezzo secolo di industrializzazione intensiva di massa italiana in tale settore, per non divenire dipendenti da aziende oltreoceano (eticamente economicamente e culturalmente improponibile).

Comprendo la tutela degli animali, ma i centenari italiani che sono sempre stati onnivori con dieta mediterranea, avranno i propri discendenti a pari longeva età in salute, se cibati con questa carne sintetica, o per meglio dire creata in laboratorio?

Credo invece, che per curiosità questa carne scientifica, sia una moda per raggiungere New York e fare tappa in questi lussuosi fast food per pochi eletti danarosi, come già fanno per la moda della “nostra pizza” con foglio di oro zecchino sciolto sopra, venduta a prezzo da sultano.

Questo è il mio parere, con rispetto scientifico che potrebbe essere utilizzato di più per curare malattie ereditarie ed altre ancora incurabili, per dare opportunità di vita longeva e salutare e cure medicinali a tutti.

Il cibo che manca ai poveri, basta toglierlo a chi ne ha troppo (nazioni), evitando sprechi come hanno sempre fatto i nostri avi, e rispettare gli animali, agendo come già fanno le ditte italiane a norma di legge (gli allevamenti intensivi senza alcun controllo etico morale sanitario, avvengono in altre nazioni).

Riporto che il divieto di produzione e importazione di cibi sintetici viene emanato dall’articolo 2 del provvedimento, come segue:

“Sulla base del principio di precauzione di cui all’articolo 7 del regolamento (CE) 178/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 28 gennaio 2002, è vietato agli operatori del settore alimentare e agli operatori del settore dei mangimi, impiegare nella preparazione di alimenti, bevande e mangimi, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare oppure distribuire per il consumo alimentare, alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati”.

Ma è così utile creare carne rossa a laboratorio, demonizzando la carne rossa di macellazione animale?

La carne rossa è una fonte alimentare ricca e affidabile di ferro eme, con forma più assimilabile e biologicamente più utile alle nostre funzioni vitali rispetto al ferro non eme contenuto dei vegetali. La IARC dai propri studi ha sentenziato che sarebbe causa dell’inizio e proliferazione del cancro al colon, mediato attraverso la formazione di nitrosamine e/o dall’ossidazione lipidica. Da recenti studi si è verificato invece, che le analisi compiute erano su campioni di carne in dosi eccessive, rispetto alla dose di carne settimanale consigliata pro capite: Carne bianca 100 g 2 volte a settimana, Carne rossa 100 g 1 volta a settimana al massimo. 

Con un giusto quantitativo regolare di carne assunto a settimana, cucinato nel giusto modo (bollito o rosolato in tegame o in forno e non “affumicato e bruciato” alla brace) ingerito con calcio (latte e formaggi) e olio d’oliva (quali protettivi antiossidanti), le formazioni neoplastiche e la citotossicità si ridono a zero.

Viene quindi conferito che una completa dieta mediterranea equilibrata, è salutare per condurre una vita più lunga possibile, (salvo ereditarietà di malattie ma combattute con prevenzione adeguata), unita ad una corretta e regolare attività fisica.

Buona dieta mediterranea a tutti per “Mens sana in corpore sano” “Mente sana in corpo sano” (Giovenale, da Satire) 

Simona Bellone

Artist – Art & Press Editor – History Keeper

Pres. Ass.ne culturale caarteiv

No profit since 2001

Millesimo (SV)

www.caarteiv.it

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Simona Bellone Scrittrice - Poetessa - Pittrice - Ceramista - Fotografa - Recensionista - Grafica - Articolista - Editrice - Ideatrice e Fondatrice: Museo Storico “C’era una volta” Riofreddo Murialdo (SV) e Associazioni culturali “Riofreddo Insieme” 1997 e “caARTEiv” 2001 - Poetessa e Pittrice dal 1978 - Collaboratrice Articolista freelance dagli anni ‘80 di varie testate giornalistiche cartacee e digitali - Fotografa, Ceramista, Recensionista, Grafica, Organizzatrice di concorsi artistici, Scrittrice ed Editrice di libri storici ed artistici dal 1998 - Accademica Benemerita dell’Accademia Archeologica Italiana di Genova dal 2023 - Presidente caARTEiv ass.ne culturale no profit since 2001 - Millesimo (Savona) - www.caarteiv.it - simona.bellone@gmail.com

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