RIONERO: PRESENTATO UN DISEGNO DI LEGGE PER IL PALAZZO FORTUNATO “MONUMENTO NAZIONALE”

Carmen Piccirillo di Carmen Piccirillo Mar29,2024

Il Palazzo Giustino Fortunato, a Rionero, di grande valore architettonico e storico, si trova nella piazza principale: è composto dal fabbricato di circa cinquanta stanze, da un giardino, e da un cortile. Durante la prestigiosa storia della famiglia Fortunato, ospitò importanti personaggi storici, come Giuseppe Bonaparte, Ferdinando di Borbone, Giuseppe Zanardelli, Benedetto Croce, Gaetano Salvemini, e Francesco Saverio Nitti. Oggi è sede della Fondazione Fortunato- per gli studi storici, economici, politici e sociali di indirizzo meridionalistico- e della Biblioteca di famiglia, che conta all’incirca undicimila volumi, tra cui molte cinquecentine, e libri dal Seicento all’Ottocento. Nelle scuderie, è allestito un Museo della Civiltà Contadina, e sono presenti anche una pinacoteca comunale, con quadri di autori locali, l’archivio storico e fotografico della famiglia Fortunato e del comune di Rionero, nonché una mostra permanente sul brigantaggio. Negli ultimi tempi, è stata inaugurata una nuova sala, denominata “Innovation Lab”, all’interno della quale si tengono vari corsi di formazione, e altre iniziative. La famiglia Fortunato è originaria di Giffoni Seicasali, nel salernitano, da cui si trasferì nel 1728, attirata dalle concessioni di pascolo del principe Doria a Lagopesole. La famiglia, di origine alto borghese, ha sempre praticato attività d’impresa in agricoltura, possedendo un’importante masseria fortificata a Gaudiano di Lavello. I suoi esponenti più significativi furono Giustino Fortunato senior, Ernesto Fortunato, e il grande meridionalista Giustino Fortunato. Di recente, è stato presentato in Senato un Disegno di Legge, per dichiarare il Palazzo Giustino Fortunato “Monumento Nazionale”: il giusto riconoscimento dell’inestimabile valore dell’edificio, e di tutto ciò che custodisce. Il Palazzo è un simbolo prezioso del Sud, che ancora oggi racchiude la storia del meridionalismo italiano. Per discutere di questo importante progetto, è stato organizzato un evento, che si è tenuto proprio all’interno del Palazzo storico, nel pomeriggio dello scorso 25 febbraio. Sono intervenuti il sindaco di Rionero Mario Di Nitto, Francesco Giasi, direttore della Fondazione Gramsci, e Cecilia D’Elia, senatrice della Repubblica. Durante il convegno, dai relatori è stato evidenziato che l’iniziativa è scaturita dal libro Casa de’ Fortunato, di Luisa Lovaglio, ex direttrice della biblioteca Fortunato, all’interno del quale emergono quasi due secoli di storia nazionale ed europea vissuti dai Fortunato.
“Io penso che sia molto importante- ha dichiarato Cecilia D’Elia- riconoscere che il Mezzogiorno faccia parte della storia nazionale. Rocco Papaleo, in uno dei suoi film ha affermato: ‘La Basilicata esiste’. Dalla Basilicata è passata la storia della nazione. Il Palazzo Giustino Fortunato testimonia questo. Riconoscerlo come Monumento Nazionale significa riconoscere l’importanza che il meridione ha avuto nell’Unità d’Italia: in un periodo in cui discutiamo di autonomia differenziata, e del rischio di ledere questa Unità, ritengo che tutto questo sia particolarmente rilevante. All’interno del Palazzo, vi è un grande patrimonio culturale, vi sono libri importantissimi, e una storia significativa. Il Disegno di Legge è firmato da senatori di altre forze politiche della maggioranza, e mi auguro che questo progetto prosegua celermente. Giustino Fortunato- ha continuato la senatrice- è stato una persona moderna, con una sua autonomia, va riconosciuto il suo grandissimo impegno nella conoscenza del territorio che rappresentava. Ha sempre pensato che la strada giusta fosse l’Unità d’Italia, e che lo Stato nazionale avesse un debito nei confronti del Mezzogiorno”.
“Sono davvero molto orgoglioso- ha affermato il sindaco di Rionero Mario Di Nitto- di questo Disegno di Legge. Il Palazzo Fortunato è già un Monumento Nazionale: va riconosciuto anche dal punto di vista formale. Noi abbiamo collaborato con entusiasmo, con senatori e senatrici, in particolare con Cecilia D’Elia, che è la prima firmataria, e con il già senatore Piero Di Siena, che si è fatto portatore di questa istanza. È stato molto importante, inoltre, il ruolo che ha svolto la Fondazione Gramsci, diretta da Francesco Giasi. L’unità di intenti è stata ottimale. Al convegno che abbiamo messo in campo, erano presenti tantissimi ex sindaci dell’ultimo quarantennio: il Palazzo Fortunato rappresenta un luogo di inestimabile valore per la comunità locale, e regionale. Si tratta, inoltre, di un punto di riferimento di importanza nazionale- ha aggiunto- per tutto ciò che ha espresso dal punto di vista simbolico sulla questione meridionale, che oggi risulta di grande attualità, alla luce del tanto discusso progetto di autonomia differenziata, che va in una direzione opposta, a tutto ciò che, invece, avrebbe spiegato Giustino Fortunato. Questa è una delle ragioni per le quali questo riconoscimento consentirà a questo luogo di tornare a svolgere, con più forza, una funzione: discutere sui temi che riguardano il Sud, il suo sviluppo, e le esigenze legate al suo rilancio. Il tutto in una chiave di coesione territoriale, e sociale, a livello nazionale. Tutto questo deve proiettare lo sguardo- ha concluso il sindaco- verso un ambito più vasto rispetto ai localismi, che dominano la discussione generale, e alterano la direzione di marcia. Mi auguro, dunque, che questo importante riconoscimento al Palazzo Fortunato possa veicolare maggiori risorse, mirate a valorizzarlo, rendendolo sempre più innovativo, per farlo vivere brillantemente all’interno della comunità. È importante che le nuove generazioni lo identifichino come riferimento, crescita culturale, studio, ricerca, e soprattutto elaborazione politica”

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